Il buono e il cattivo programmatore

Per rimanere in tema, una lunga e accurata classificazione (con caratteristiche e sintomi) del buon programmatore e, ovviamente, per contro anche del cattivo programmatore. Gli articoli sono lunghissimi, ne riassumo solo i punti principali.

Segni distintivi del buon programmatore

  1. Instinto di sperimentare le cose (verificare che funzionino)
  2. Distacco emotivo dal codice e dal progetto
  3. Desiderio di riparare ciò che non funziona
  4. Fascino per l’incomprensibile
  5. E’ costretto a insegnare

Segni distintivi del “fantastico” programmatore

  1. Pazienza incorruttibile
  2. Ricerca distruttiva della perfezione
  3. Conoscenza enciclopedica della piattaforma
  4. Pensiero in codice
  5. A Roma, si comporta da romano (per ogni linguaggio e ogni progetto sa scegliere il giusto approccio)
  6. Creazione dei propri tool

Segni distintivi di chi è destinato a compiti superiori

  1. Indifferenza alla gerarchia
  2. Eccitazione per i fallimenti
  3. Indifferenza alle circostanze
  4. Ininfluenza agli obblighi
  5. Dedizione all’impegno
  6. E’ guidato dall’esperienza

E per continuare, c’è anche l’altra faccia della medaglia:

Segni distintivi del cattivo programmatore

  1. Incapacità di ragionare sul codice
  2. Scarsa comprensione del modello di programmazione del linguaggio
  3. Scarsa conoscenza della piattaforma e capacità di ricerca
  4. Incapacità di comprendere i puntatori
  5. Difficoltà a ragionare sulla ricorsione
  6. Creazione di codice “fuorviante”

Segni distintivi del programmatore mediocre

  1. Incapacità di pensare per insiemi o blocchi
  2. Mancanza di spirito critico
  3. Programmazione “flipper” (un colpo a destra e un colpo a sinistra finchè le cose funzionano)
  4. Scarsa familiarità con i principi di sicurezza
  5. Creazione di codice “incasinato”

Segni distintivi di chi non avrebbe mai dovuto programmare

  1. Incapacità di determinare l’ordine di esecuzione di un programma
  2. Insufficiente capacità di pensare in modo astratto
  3. Sindrome dei “Collyer brothers” (accaparramento compulsivo)
  4. Senso di causalità non funzionante
  5. Indifferenza ai risultati

Leggi anche gli articoli originali: good e bad.

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